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La pittura di Franca Morandi:

appunti per una lettura

La ricerca artistica di Franca Morandi si inscrive nell’alveo di una pittura aniconica, ove fluiscono sedimenti, memorie e attese capaci di evocare dimensioni interiori e segrete.

Ma il presente creativo è conseguimento di processi che muovono da lontano. Dal paesaggio anzitutto, che Franca Morandi esplorava nella forte suggestione culturale dettata dall’incontro con il poeta inglese Charles Tomlinson. Allora, erano i primi anni Novanta, Franca traduceva i suoi testi poetici, scavando nella parola per restituire il mondo naturale che l’autore indagava. Analogamente Franca Morandi operava con sguardo attento alle possibilità di senso offerte dal paesaggio, volgendo a essenzialità profonde attraverso la transitorietà dello sguardo.

Si accostava in seguito alla natura con fare scultoreo e installativo: operava nel contesto dell’Art in Nature che approfondiva da un punto di vista teorico nella tesi di Laurea discussa presso l’Accademia di Belle arti di Venezia.

Ma l’interesse principale rimaneva e tutt’oggi rimane la pittura, che dall’esterno lentamente volge all’interno per indagare paesaggi nuovi e affrontare l’introspezione che fa della ricerca artistica strumento di scavo analitico e profondo.

E dunque la cultura pittorica su cui l’artista fonda la propria espressività non può essere intesa in senso tradizionale. Le ricerche d’impianto pittorico si aprono alla curiosità delle tecniche e dei mezzi, che l’artista nel tempo studia e affronta per volgere al cuore dalla sua indagine conoscitiva.

Il suo fare non è circoscrivibile: non ha nei tempi esecutivi un inizio e una fine conchiusa, perchè il soggetto autentico dell’agire dell’artista è la vita che scorre avvolgendo e dipanando segretezze e stratificazioni invisibili. Ne sono esempio le opere su carta, realizzate posando sul supporto lacerti precedentemente elaborati e conservati da tempi indefiniti, nel principio di non riconoscere l’idea dello scarto: tutto della sua creatività può essere considerato testimonianza della propria vita interiore, transito esistenziale consegnato all’arte. E infatti da depositi dove giacciono carte appartenenti a tempi imprecisati, emergono talora lacerti cui Franca attribuisce dignità inedita all’interno di opere nuove. Si vanno definendo allora stratificazioni in cui memoria, segno, gesto si uniscono in un’accezione dilatata del tempo che li avvolge. Dimesioni che sfuggono al controllo della razionalità si rapportano all’inconoscibile e indagano il sogno nell’accezione junghiana, che Franca Morandi accoglie sospinta, negli ultimi lavori, a una pittura analitica, improntata sui valori del segno, della luce, del colore. Nascono trame pittoriche che nella trasparenza del supporto in plexiglass acquistano il valore di una sintesi nuova, che l’artista ricerca quale nucleo autentico ed essenziale della propria creatività come della propria vita. In questo procedere si va dunque definendo un grande ciclo costituito di tessere di esistenza, dove l’esperienza interiore, per segni, gesti, stratificazioni, affiora affermando la propria complessa dimensione e vitalità.


Francesca Agostinelli

Franca Morandi’s painting

Franca Morandi’s artistic research can be included in the field of uniconic, abstract painting, where memories, fragments of the past, expectations flow and evoke inner and secret spaces.

But the present creative choices are consequence of processes that started long ago, moving from the observation and painting of nature and landscape, under the cultural influence of the English poet Charles Tomlinson. At that time – the early nineties – Franca was translating his poems, digging into the words to give back the natural world that the poet was exploring. At the same time Franca worked with an attentive eye to the possibilities of meaning that the subject of landscape can give, looking for the essence of things through the transient appearances.

Later, she approached nature through the realization of site-specific open air installations with natural elements, following the principles of the movement Art in Nature, which she studied for her final thesis at the Academy of Venice.

However her main interest has always been painting: from the external world she slowly turns inwards to find there new landscapes, so that the artistic research becomes also a means of interior analysis.

So the basis of the artistic culture she grounds her expressiveness on cannot be intended in a traditional way. Her research into painting is open to various cultural influences and experiences, as well as the exploration of new techniques and materials.

Her activity cannot be circumscribed or limited: it has neither a beginning nor an end, because the true subject of the artist is life, flowing, running through secret, inner spaces. The works on paper, for example, composed as collage, by laying on the basic support torn parts of previous works, preserved from indefinite time: nothing is lost, because everything can be considered part of experience, evidence of her inner life and transient emotions transformed into art.

So half-forgotten pieces of painted paper emerge and come to life again acquiring dignity as elements of new compositions. Different strata of experience, memories, signs, impressions, gestures are mingled and joined in indefinite time. The artist’s quest leads her to spaces beyond the limits of rationality and consciousness, to the dream world which she also studies and approaches through the vision of C. G. Jung.

In the last years her painting tends to concentrate on the values of sign, light, colour, texture, that in the transparencies of the last works on Plexiglas find a new synthesis, which the artist is searching in her creativity and in her life.


Francesca Agostinelli